Skip to main content

Scendono ancora le quotazioni delle case nella capitale, ma si tratta di un ribasso lieve. Dopo gli anni dello sboom immobiliare, in cui i prezzi degli immobili subivano diminuzioni dall’ 8% al 10%, su base annua finalmente le quotazioni delle case nella capitale hanno registrato un ribasso lieve: -1,8% in media sempre su base annua. Si tratta tuttavia di un buon risultato: ancora un passo indietro ma sicuramente di minore entità rispetto agli anni precedenti, segno che il mercato del residenziale sta andando verso la stabilizzazione.

In particolare, i prezzi nel centro storico della capitale rimangono sostanzialmente fermi, registrando un ribasso di solo lo 0,3%, mentre in altre aree come Villa Ada-Montesacro e Cassia-Torrevecchia è stato rilevato negli ultimi due anni un calo di circa il 3%. Gli immobili più venduti risultano essere quelli di dimensioni medio-piccole, dai 50 agli 80 metri quadrati, in zone centrali e semicentrali come Prati, San Giovanni, Parioli, Eur, e Garbatella. Sono invece diminuite molto le richieste di acquirenti per gli immobili dalle metrature più grandi, dagli 80 e 90 metri quadrati in su.

Laura Fioravanti, presidente provinciale della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, ha comunque voluto sottolineare un certo rialzo della domanda abitativa, probabilmente dovuto al costo più basso dei mutui e alla maggior disponibilità delle banche. Sembra inoltre aumentare la quantità delle case poste in vendita sempre su base annua. A Roma, infatti, è partita la revisione degli estimi immobiliari, inserita nel più ampio progetto di riforma del Catasto: gli aumenti della tassazione sul mattone spingeranno i proprietari di seconde o terze case in città, soprattutto in centro e in zone di pregio dove i rincari delle tassazioni saranno più pesanti, a mettere sul mercato i loro immobili.

Per chi acquista, le vie più seguite sono quella dell’investimento turistico-ricettivo e quella degli affitti a studenti universitari. Molti sono gli acquirenti che comprano appartamenti nelle zone più famose del centro storico, come piazza Navona, Campo dei Fiori, ma anche nelle vicinanze di San Pietro e Prati con l’intenzione di ristrutturare e affittare come alloggi per turisti, o per trasformarli in bed&breakfast. Ancora più battuto il filone degli affitti a studenti universitari fuori sede, che si concentra su immobili di piccolo taglio in zone ad alta densità di giovani come per esempio Piazza Bologna e Tiburtino per La Sapienza, Tuscolana e Casilina per l’Univrsità di Tor Vergata, Nomentana e quartiere Trieste per la Luiss.

Le trattative per chiudere la vendita di un immobile restano però lunghe e faticose, in particolare per l’usato, dove i tempi oscillano in media tra i 6 e gli 8 mesi, circa il doppio rispetto agli anni del boom. Gli interventi di nuove costruzione si rivolgono soprattutto in zone come Talenti ed Eur, ma le vendite rimangono basse a causa dei prezzi troppo alti per la capacità di spesa degli acquirenti.