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La crisi che ha colpito il settore immobiliare negli ultimi anni ha causato una revisione delle quotazioni che ha portato, nella grandi città, ad una ripresa delle compravendite. L’Agenzia delle Entrate ha registrato un aumento del 9,6% degli acquisti di immobili negli otto maggiori capoluoghi nel terzo trimestre 2014 contro un aumento del 4,1% per le compravendite sul territorio nazionale. In particolare, la scelta dei compratori ricade soprattutto su abitazione usate: studi hanno rilevato che nel primo semestre 2014 l’85,7% delle compravendite ha riguardato le abitazioni usate, mentre solo il 14,3% ha coinvolto costruzioni nuove.

La scelta tra una casa nuova e una casa usata è una delle decisioni più importanti quando si inizia la ricerca di una casa. Molte motivazioni soggettive e assolutamente valide possono spingere in una direzione o nell’altra; alcuni, per esempio, preferiscono vivere all’interno di un edificio storico che abbia conservato
l’approccio originario. Gli immobili usati, soprattutto quelli d’epoca, hanno sempre un certo fascino oltre a vani molti ampi. Ci sono però anche considerazioni oggettive che delineano vantaggi e svantaggi di entrambe le scelte.

Conviene investire sul vecchio o sul nuovo? In generale, acquistare un’abitazione usata permette di risparmiare, soprattutto considerando i prezzi elevati del nuovo nella grandi città come Milano. Il differenziale di prezzo fra una casa da ristrutturare e una appena ristrutturata nello stesso palazzo varia all’incirca fra il 16% e il 37%. Spesso però questa scelta comporta costi di manutenzione più elevati rispetto all’acquisto di un immobile nuovo realizzato con materiali anti-spreco energetico. Il nuovo viene costruito infatti con materiali più all’avanguardia e con maggiore attenzione alla posizione. Questo incide positivamente sui costi di riscaldamento e su quelli per rinfrescare l’abitazione d’estate. Inoltre, le spese minori per il riscaldamento sono favorite dal fatto che di solito nelle case nuove i soffitti sono più bassi: 2,70 metri, contro i 3 o 3.20 metri delle abitazioni più vecchie.

Oltre ai costi di manutenzione bisogna considerare anche eventuali costi di ristrutturazione e di adeguamento: rifacimento finiture, adeguamento impianti, modifiche murarie, sostituzione serramenti. In una città come Milano il costo di ristrutturazione minimo supera i 600 euro al metro quadro e si attesta intorno ai 1000 euro al metro quadro. Se decidi di acquistare casa a Roma puntando sull’usato è necessario quindi informarsi prima sui costi, facendo fare dei preventivi ed informandosi sulle agevolazioni fiscali esistenti sia per i lavori di ristrutturazione sia per quelli di riqualificazione energetica. Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi di casa.it, spiega che chi cambia casa sui proventi ricavati dalla vendita della vecchia abitazione può richiedere un finanziamento dal 20% al 40% del valore totale della nuova casa acquistata. Gli incentivi sono stati prorogati a tutto il 2015 del 50% per le ristrutturazioni edilizie e del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica.

Sebbene l’andamento del mercato immobiliare registri ancora dati negativi e non stia dando segni di ripresa, il 2015 mostra comunque un miglioramento che nel 2016 potrebbe portare ad una stabilità dei prezzi.