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In Europa siamo uno dei Paesi con il maggior tasso di consumo di suolo: con il 7% della superficie occupata da copertura artificiale, l’Italia supera la media europea che si è fermata al 4,1%. Lo ha rivelato di recente proprio l’stat che affronta il tema dell’edilizia e della densità abitativa in Italia.

La ricerca racconta che nel 1991 la percentuale di suolo occupato da costruzioni era ferma al 4,6%, dunque negli ultimi anni il consumo ha continuato a crescere in modo costante fino ad arrivare al record odierno. Secondo l’Istat nelle quattro città metropolitane di Torino, Milano, Napoli e Roma vive il 20% della popolazione italiana; mentre nelle 21 città più grandi del Paese si concentra il 36,3% degli abitanti, vale a dire 22 milioni di persone che rendono la densità abitativa quattro volte superiore alla media nazionale.

La città dove il territorio è maggiormente impermeabilizzato, quindi dove il suolo è più consumato, e che è praticamente vicina alla saturazione, è Napoli con il 38,9% del suolo occupato da costruzioni. È molto alto anche il valore di Milano, dove supera il 33%. Sono su valori oltre il 20% Como, Bergamo e Catania.

Nonostante in Parlamento sia depositato, ma fermo, un disegno di legge atto a limitare il consumo di suolo in Italia e di fare di questo tema un importante obiettivo nazionale a breve termine, l’Istat certifica l’aumento della superficie consumata. Dal 2011 al 2014 sono stati costruiti oltre 40mila edifici l’anno, maggiormente nei comuni costieri non litoranei, nelle zone di pianura e nei comuni più popolati.

 

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