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L’Istat ha fotografato il mercato residenziale degli ultimi 8 anni. Dal 2010, da quando è disponibile la serie storica, le quotazioni delle case sono calate del 15,8%. Ma vediamo nel dettaglio.

Positivo l’andamento delle nuove abitazioni

Il dato registrato da parte dell’Istituto nazionale di statistica è influenzato dall’andamento del valore delle case già esistenti, che è sceso del 22,1% nell’arco di tempo preso in considerazione, andamento che non ha mostrato grossi segnali di crescita neanche nel secondo trimestre del 2018 (-0,7% rispetto allo stesso periodo del 2017). Al contrario, le quotazioni delle nuove abitazioni sono in costante crescita: +0,8% dal 2010 e +1,6% nel secondo trimestre del 2018. Tuttavia, il loro peso sull’indice generale è poco più di un quinto. Il quadro delineato dall’Istat concorda con quello che ha pubblicato recentemente anche l’agenzia delle Entrate: prezzi fermi nel mercato residenziale italiano, ma compravendite in aumento del 5,6% tra aprile e giugno di quest’anno.

Nel I trimestre 2018, secondo i dati diffusi da ISTAT, le convenzioni notarili di compravendite o relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari (pari a 176.687) crescono dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (+0,5% il settore abitativo e +1,3% l’economico).

Per il complesso delle transazioni l’incremento congiunturale interessa le Isole (+8,4%) e, in misura più lieve, il Sud e il Centro (+0,9% entrambi); risulta in flessione il Nord-ovest (-1,0%). Il settore abitativo segue sostanzialmente l’andamento generale.

Il comparto economico segna valori positivi nelle Isole (+4,0%), al Centro (+2,5%) e nel Nord-ovest (+1,9%); resta sostanzialmente stabile nel Nord-est e nel Sud (-0,1% per entrambi).

Su base annua le transazioni immobiliari crescono complessivamente del 4,2% (il settore abitativo +4,4% e l’economico +2,1%).

Rispetto al I trimestre 2017, l’incremento registrato nei primi tre mesi del 2018 riguarda tutte le aree geografiche del Paese per l’abitativo: Isole (+10,9%), Sud (+6,9%), Centro (+4,2%), Nord-est (+3,9%) e Nord-ovest (+2,1%). Il settore economico cresce al Centro (+5,9%), al Sud (+3,4%), nelle Isole (+2,9%) e nel Nord-est (+0,8%); fa eccezione il Nord-ovest, con un lieve calo (-0,2%).

Si osserva un incremento su base annua sia nelle città metropolitane sia nei piccoli centri: per l’abitativo rispettivamente +3,5% e +5,2%, per l’economico +3,4% e +1,2%.