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23Il compromesso o contratto preliminare di compravendita è un atto che si stipula tra due parti (acquirente e venditore) per sugellare il reciroco impegno alla vendita effettiva di un immobile, ovvero al passaggio di proprietà che avverrà in un secondo momento con un rogito. Ma è sempre necessario? In cosa  consiste di preciso? Ecco tutti i dettagli.

Compromesso o contratto preliminare di compravendita di un immobile significato

I termini sono sinonimi ed indicano un impegno tra due parti. In caso di un immobile è quello dellla compravendita con un passaggio di proprietà. Come preliminare ha un valore legale che differisce comunque in base al tipo ovvero con scrittura tra privati o tramite un notaio. E’ dunque un atto importante quando si deve comprare una casa, ma non è l’unico e soprattutto non è definitivo. Va distinto infatti dalla proposta d’acquisto e dal rogito.

Compromesso, proposta d’acquisto, rogito: la differenza

  • Proposta d’acquisto: è un’offerta che fa un potenziale acquirente al venditore proprietario di una casa. Solitamente avviene per iscritto ed è accompagnata da una caparra. Deve contenere tutti  dati dell’immobile in questione e la cifra con la quale si intende acquistare, nonché una data prestabilita entro la quale il venditore può accettare o meno l’offerta. In caso di rifiuto la caparra verrà restituita. E’ buona norma affidarsi ad un’agenzia immobiliare per questa fase. Anche e soprattutto per non rischiare di perdere la caparra. In caso di accettazione si può passare al compromesso o direttamete al rogito.
  • Compromesso: in genere si stipula quando il passaggio di proprietà non può avvenire in tempi brevi. Deve contenere tutti i dati dell’immmobile e quelli delle parti. Può essere fatto con una scrittra privata oppure da un notaio. La differenza? Se fatto con un atto pubblico, ovvero tramite un notaio il compromesso viene registrato. Ciò impedisce al venditore di fare qualunque tipo di attività sull’oggetto del contratto (non potrà più caricarlo di un’ipoteca o venderlo ad altri, tanto per fare degli esempi). Tutto questo ha un costo, ma che vale la pena. Se il preliminare non è registrato, ovvero si procede solo con una scrittura privata, l’acquirente potrà richiedere giuridicamente solo un risarcimento danni e non annullare gli atti non consoni svolti dal venditore tra la firma del compromesso e la data del rogito, con il rischo di perdere anche la caparra o di dover sadare un’ipoteca.
  • Rogito: è l’atto finale in cui si effettua il vero passaggio di proprietà dell’immobile. Si stipula da un notaio con spese (a carico del compratore) che comprendono oneri fiscali e compenso del professionista. Sarà lo stesso notaio a registrare l’atto presso gli uffici competenti.

Compromesso o contratto preliminare di compravendita, quali documenti servono?

Innanzitutto servono i documenti di riconoscimento dei firmatari, comprensivi di codice fiscale o partita IVA. E’ necessario poi che il venditore fornisca un atto di provenienza dell’immobile (acquisto, successione, eccetera) che ne garantisca la sua effettiva proprietà. A questi vanno allegati i documenti catastali con particelle e planimetrie. Se ci si rivolge ad un notaio spetterà a lui verificare che la documentazione sia in regola. Un’agenzia immobiliare può facilitare tutto questo passaggio in quanto è in grado di reperire con magiore facilità la documentazione, tramite il venditore o negli uffici preposti.