06Vuoi procedere con la vendita della casa ricevuta in successione ma non sai come fare? Niente paura: se l’eredità in questione è solo tua oppure se tutti gli altri eredi concordano con la vendita si può fare con facilità, magari con l’ausilio di un’agenzia immobiliare, a patto di aver svolto tutte le pratiche inerenti alla sucessione. Ecco cosa occorre sapere e fare passo dopo passo.
Vendita della casa ricevuta in eredità: 1° step la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un atto obbligatorio che va fatto entro un anno dalla morte del congiunto. Contiene la lista di tutti i beni lasciati in eredità che vi sia o meno un testamento, nonché quella dei beneficiari (coniuge, figli o altri). Va presentata per via telematica all’Agenzia delle Entrate e serve per pagare specifiche tasse relative alla successione. Questi oneri andranno divisi tra gli eredi qualora ve ne fosse più di uno.
Vendita della casa ricevuta in successione: 2° step l’imposta ipotecaria e catastale
Nello specifico, se si riceve in eredità un immobile è necessario pagare anche l’imposta ipotecaria e catastale, contestualmente alla dichiarazione di successione. Queste tasse sono pari rispettivamente al 2% e all’1% del valore catastale dell’immobile. In caso di presenza dei requisiti l’erede può beneficiare delle agevolazioni prima casa, con oneri in misura fissa di 200 euro ciascuno.
Vendita della casa ricevuta in successione: 3° step la voltura catastale
Entro 30 giorni dalla domanda di successione è necessario presentare quella di voltura catastale, presso gli uffici catastali di competenza. Anche in questo caso è necessario pagare:
- Tributo catastale di 55 euro
- Imposta di bollo pari a 16 euro ogni 4 pagine di domanda
Vendita della casa ricevuta in successione: 4° step trascrizione dell’accettazione dell’eredità
Una volta effettuate le pratiche obbligatorie sopra descritte è però necessario svolgerne altre se si vuole vendere l’immobile ereditato, ovvero fare un’accettazione dell’eredità e registrarla con un atto pubblico presso gli uffici competenti. La successione – obbligatoria a prescindere- non basta. La legge offre un largo tempo per l’accettazione dell’eredità che è pari a 10 anni. Questo può complicare le cose laddove esistano più eredi. La trascrizione è l’unico atto che attesta l’effettiva proprietà dell’immobile qualora si desideri venderlo. Può comunque essere fatta contestualmente al rogito. Tutte queste trafile burocratiche possono sfuggire al momento del ricevimento dell’eredità, ovvero subito dopo la morte del congiunto, anche per ovvi scompensi emozionali. Per tale motivo può essere utile rivolgersi ad un’agenzia immobiliare di fiducia per vendere una casa ricevuta un successione: il mediatore, con la sua esperienza, sarà in grado di controllare tutta la documentazione in tuo possesso e di aiutarti nella conclusione dell’iter necessario alla vendita, qualora qualche passaggio mancasse.
Vendita della casa ricevuta in successione quando ci sono più eredi
Quando ci sono più eredi la situazione può complicarsi! La casa è vendibile solo se tutti sono d’accordo ognuno per la propria quota, seppure di entità diversa. A stabilirlo è l’articolo 1108 del codice civile. Se non c’è questo desiderio comune le strade da percorrere sono diverse e piuttosto complicate e lunghe. La via più “semplice” è quella di vendere la propria quota (sia su questa che sull’intero immobile gli altri eredi hanno un diritto di prelazione). In alternativa si può fare ricorso ad un giudice per ottenere lo “scioglimento della comunione dell’eredità”, prevista dall’articolo 1111 del codice civile, ma come è facile immaginare si tratta di un percorso piuttosto complesso ed oneroso che può richiedere anche tempi lunghissimi, di certo non ideali per chi è intenzionato a vendere un immobile. In questi casi o in altri particolari è utile farsi assistere da un avvocato.