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Come funziona il contratto di locazione a canone libero? Cosa si intende con questo termine e soprattutto quando è consigliato rispetto ad altre forme di affitto? Scopriamolo insieme.


Cos’è un contratto di locazione a canone libero

Si tratta della forma di affitto più diffusa. E’ caratterizzato dalla libera scelta delle parti di concordare insieme l’importo mensile della locazione ed è regolato da norme ben precise che offrono reciproche garanzie. In primis quella della trasparenza: ciò che viene stabilito e scritto ha valore legale e non può essere affiancato da altre forme di accordi (ad esempio un extra mensile o la rescissione anticipata del contratto) anche orali. Il contratto va registrato entro 30 giorni presso l’Agenzia delle entrate.

Cosa deve contenere un contratto di locazione a canone libero per essere valido?

Il contratto va scritto e controfirmato da entrambe le parti e deve contenere i seguenti dati essenziali:

  • Le generalità dei contraenti
  • La descrizione dell’immobile affittato, comprensiva dei dati catastali ed una dichiarazione APE (certificazione energetica)
  • L’importo concordato e modalità di pagamento
  • La durata della locazione

Per ciò che riguarda quest’ultimo aspetto va sottolineato che per legge non può essere inferiore ai 4 anni, a cui se ne possono aggiungere altrettanti in forma di rinnovo automatico, laddove le parti concordino in tal senso e non vi sia una richiesta di rescissione da parte del conduttre alla prima scadenza. Per tale motivo questo contratto è definito anche come “4+4”. Solo in pochi casi (ad esempio se l’inquilino non paga l’affitto o se il proprietario ha necessità comprovata di andarci ad abitare) è possibile rescindere il contratto anticipatamente. Anche alla scadenza del secondo conratto (ovvero dopo 8 anni) è possibile rinnovare il contratto, tacitamente o con una nuova scrittura). La disdetta invece, va fatta con comunicazione almeno 6 mesi prima. La cifra pattuita non può cambiare, neppure nel secondo quadriennio.

In quali casi è possibile questo contratto di affitto?

Il canone libero si può applicare solo per immobili ad uso abitativo e non per categorie di lusso, garage, negozi o alloggi di edilizia popolare. più in generale, occorre capire in base alle situazioni personali se il canone libero conviene o meno. In alternativa possono essere stipulati altri contratti di locazione che sono i seguenti:

  • Locazione a canone concordato. L’importo è prestabilito e fissato dalla legge come pari o inferiore al valore di mercato. Quindi è solitamente meno oneroso. Ha una durata inferiore e quindi non è conveniente per chi ha intenzione di stabilire nell’immobile una dimora stabile nel tempo o per il proprietario che invece vuole avere una rendita garantita più a lungo possibile. Dura cioè 3 anni con un possibile rinnovo di 2. Per tale motivo è noto anche come contratto di affitto 3+2. Si può disdire con comunicazione 6 mesi prima o rinnovare più volte ogni 2 anni.
  • Locazione a uso transitorio. Dura minimo un mese ed al massimo 18. Non è rinnovabile. La quota è libera (ovvero concordata al momento dalle parti). Questo contratto può essere stipulato solo in casi di particolari situazioni di necessità.
  • Locazione per studenti universitari. Può durare dai 6 ai 36 mesi. E’ rinnovabile. Il canone è concordato.
  • Locazione per turismo. E’ quello che si stipula per le case al mare ed in montagna, ad una cifra libera e per brevissimi periodi, al termine del quale l’inquilino deve lasciare prontamente l’immobile.

 

Per quanto riguarda il pagamento delle tasse su questi contratti d’affitto la legge stabilisce delle opportunità diverse a seconda dei casi, come la cosiddetta “cedolare secca“. Chiedi alla tua agenzia immobiliare di fiducia maggiori dettagli.