Skip to main content

L’ecobonus per le seconde case è un’ottima opportunità per ristrutturare la propria villetta in campagna, mare o montagna rendendola più efficiente dal punto di vista energetico e risparmiando di fatto sulle bollette. La vera novità rispetto al passato è quella dello sconto in fattura o della cessione del credito all’impresa edile che svolge i lavori, il che può significare (volendo scegliere tali opzioni) ristrutturare un’abitazione a costo zero, senza anticipare alcuna spesa. E’ ciò che promette il cosiddetto superbonus al 110%, ma tuttavia non è così semplice come sembra. Occorre attenersi a specifici requisiti e regole. Ecco quello che occorre sapere al riguardo delle seconde case.

Ecobonus seconde case, i requisiti

Come è noto, dopo una prima fase di incertezza, anche le seconde case (villette unifamiliari e non o abitazioni in condominio) sono rientrate nella possibilità di usufruire della detrazione del 110% per ristrutturazioni finalizzate all’efficientamento energetico. Ne rimangono escluse le abitazioni e ville di lusso, nonché i castelli e tutti gli immobili ad uso non residenziale (ad esempio i negozi, la sede di una società o l’ufficio di un professionista). Come per le prime case inoltre l’abitazione deve essere “in regola”, ovvero priva di abusi edilizi, pena la perdita del superbonus.

Ecobonus seconde case, le novità

Con l’ultima Legge di Bilancio 2021 (artt. 12 e 13), sono cambiate le scadenze. Un decisione obbligata, in quanto la complessa trafila burocratica, ma soprattutto i numerosi dubbi rivolti all’Agenzia delle Entrate dopo l’approvazione del Superbonus hanno di fatto ritardato la partenza dei lavori, preziosi al fine della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano. I nuovi termini per effettuare i lavori e chiedere la detrazione al 110% sono ora i seguenti;

  • In generale fino al 30 Giugno 2022
  • fino al 31 Dicembre 2022 per i condomini, ma solo se entro il 30 giugno 2022 sono stati portati a termine il 60% dei lavori;
  • fino al 30 giugno 2023 per gli IACP a patto di aver effettuato entro Dicembre 2022 il 60% dei lavori.

Oltre a questa proroga l’ultima manovra ha modificato anche le modalità della detrazione. Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 restano 5 quote annuali di pari importo, mentre per quelle sostenute dal 2022 scendono a 4.

Ecobonus seconde case, le regole

Le regole per ottenere l’ecobonus sulle seconde case sono le stesse che per le prime, fatta eccezione del limite massimo di 2 proprietà, e sono le seguenti:

  • I lavori devono garantire un miglioramento di almeno 2 classi energetiche da certificare sia prima che dopo la ristrutturazione con un’APE.
  • Occorre richiedere le dovute autorizzazioni al Comune di appartenenza dell’immobile (impossibile in caso di abusi edilizi che eventualmente, se possibile, andrebbero sanati).
  • L’impresa dovrà certificare la corretta esecuzione dei lavori con un’asseverazione, che va poi inviata all’ ENEA in formato telematico entro 90 giorni dal termine dei lavori o ad ogni stato avanzamento lavori. Alla ricezione viene fornito in automatico un codice identificativo.
  • Qualora si volesse accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito sarà necessario anche un visto di conformità (da richiedere ad enti incaricati (come un CAF o un commercialista).
  • I lavori devono riguardare almeno uno degli interventi trainanti (isolamento termico dell’involucro dell’edificio, coibentazione del tetto, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o estiva e per la fornitura di acqua calda sanitaria obsoleti con altri più innovativi e performanti dal punto di vista energetico). Fatto questo, si possono aggiungere alla detrazione anche altri interventi oltre agli interventi “trainati” (sostituzione degli infissi, schermature solari, installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, ecc.).

Per maggiori approfondimenti si può consultare la guida Superbonus 110% pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.