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Bonus mobili senza ristrutturazioni si o no? Questa domanda è costante in tutti i contribuenti che si apprestano ad acquistare nuovi arredi e/o elettrodomestici più efficienti dal punto di vista energetico. Purtroppo la risposta è negativa. Ecco perché.

Bonus mobili senza ristrutturazioni, si o no

Bonus mobili senza ristrutturazione?

Il bonus mobili ed elettrodomestici è un beneficio fiscale (detrazione ai fini Irpef) che viene elargito ai contribuenti che eseguono determinati lavori di ristrutturazione edilizia. Senza questo presupposto l’agevolazione viene negata, come si legge nella guida dell’Agenzia delle Entrate al riguardo. Anche per il 2021 il bonus è stato rinnovato con delle novità: massimale di spesa ammesso al beneficio è passato da 10000 a 16000 euro e vale per l’acquisto di arredi successivi a lavori di ristrutturazione edilizia avviati a partire dal 1° Gennaio 2020. I pagamenti devono avvenire con mezzi tracciabili (no a contanti ed assegni, sì per bonifici parlanti e carte di credito e debito), da inserire nella dichiarazione dei redditi. Il bonus corrisponde al 50% delle spese e verrà rimborsato in rate eguali nei successivi 10 anni. Purtroppo non è prevista per questa opzione la cessione del credito.

Bonus mobili, a chi spetta e per quali lavori?

Questo beneficio fiscale spetta a tutti quei contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia anche con il bonus correlato, ma a patto che gli interventi edili siano iniziati prima dell’acquisto del mobilio. La data di inizio può e deve essere documentata in vari modi.

  • Presentazione da parte di un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere) di una domanda di SCIA o CILA
  • Dichiarazione sostitutiva di un atto di notorietà (se la SCIA e la CILA non sono obbligatori).

Il bonus viene concesso per ogni unità immobiliare ristrutturata, quindi se si hanno 2 appartamenti sui quali si interviene il beneficio fiscale e le somme ammesse in detrazione raddoppiano. La detrazione spetta ai proprietari degli immobili, ma possono usufruirne anche

  • affittuari o comodatari
  • soci di cooperative
  • nudi proprietari

Ovviamente può accederne solo un avente diritto per ogni immobile.  Alcuni anni fa era riservato solo alle giovani coppie. Oggi non è più così ed è offerto a tutti. Non è valido però in caso di ristrutturazione o manutenzione ordinaria (come la tinteggiatura delle pareti o il cambio della pavimentazione). Non è concesso neppure se i lavori edili si inseriscono nel cosiddetto superbonus 110%.

Bonus mobili, per quali arredi?

In pratica per tutti. L’Agenzia delle Entrate ha anche stilato una lista con gli esempi e sono i seguenti:

  • letti
  • armadi
  • cassettiere
  • librerie
  • scrivanie
  • tavoli
  • sedie
  • comodini
  • divani
  • poltrone
  • credenze
  • materassi
  • lampade e lampadari

Sono comprese anche le spese di trasporto e montaggio.

Il bonus mobili comprende anche l’acquisto di elettrodomestici a patto che siano almeno in classe energetica A + (A per i forni elettrici).

Restano escluse le pavimentazioni, le porte, gli infissi ed i tendaggi.