Bonus ristrutturazione edilizia? L’importo e la tipologia delle agevolazioni fiscali riguardo ai lavori in un immobile variano in base alla tipologia di intervento e del contribuente (privato o meno). Si va dal semplice ecobonus per le ristrutturazioni al cosiddetto superbonus 110% o Sisma Bonus, passando per quello per le caldaie ed i condizionatori. Non è dunque facile orientarsi ed il più delle volte c’è bisogno dell’ausilio di professionisti del settore, anche per attivare le complesse pratiche burocratiche al fine di ottenere il beneficio fiscale. Ma vediamo nel dettaglio cosa si intende di preciso quando si parla di bonus ristrutturazioni.
Bonus ristrutturazione edilizia, cos’è?
Si tratta di un’agevolazione fiscale concessa in seguito a ristrutturazione edilizia, regolamentata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86. Consiste in una detrazione Irpef pari al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 96.000 euro ripartita in 10 quote per altrettanti anni. In seguito al decreto-legge n. 34 del 2020 (o Decreto Rilancio) ai sensi dell’articolo 121, per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021 è possibile in alternativa optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Bonus ristrutturazione edilizia, per quali lavori?
Nello specifico questo beneficio si ottiene in caso di risanamento conservativo e/o restauro di un immobile, ovvero con la seguente tipologia di lavori, come specificato dall’Agenzia delle Entrate:
- Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze
- Interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali
- Lavori necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se questi lavori non rientrano nelle categorie indicate nei precedenti punti e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza
- Lavori relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune
- Interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi e alla realizzazione di ogni strumento atto a favorire e migliorare la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi
- Interventi per la bonifica dell’amianto
- Opere finalizzate alla prevenzione degli infortuni domestici
- Lavori per la messa in sicurezza degli immobili rispetto ad atti illeciti (ad esempio per installare un impianto di antifurto)
- Lavori finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici
- Interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione
- Sono detraibili tutte le spese necessarie alla miglioria, dai compensi ai professionisti progettisti, fino ai materiali e all’esecuzione completa dei lavori
Bonus ristrutturazione edilizia, a chi spetta?
Le agevolazioni fiscali su questi tipi di ristrutturazione edile spettano ai proprietari e/o ai titolari di diritti reali sull’immobile oggetto di lavori, a patto che ne sostengano le spese. Anche l’inquilino infatti può usufruirne.