Case in bioedilizia, non solo una moda ma un’esigenza globale: anche la legislazione le promuove ed agevola; rappresentano il futuro delle nuove costruzioni, nel segno della sostenibilità ambientale. Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Case bioedilizia, di cosa si tratta?
La bioedilizia si occupa di costruire immobili a basso impatto ambientale. Questo riguarda non solo i materiali impiegati, ma anche la progettazione iniziale. Per questo si parla anche di architettura green o case ecosostenibili. Più specificatamente un edificio, una villa o un appartamento “verdi” consumano meno acqua ed energia rispetto ad altri realizzati in modo tradizionale.
Case bioedilizia, perché sceglierle?
I motivi sono numerosi:
- E’ un modo importante per proteggere e preservare il mondo in cui viviamo.
- Di conseguenza migliorano la salute di tutti, ma anche e soprattutto di chi la vive perché realizzate con materiali non tossici e caratterizzate da un sistema di ventilazione naturale in modo che l’aria fresca sia filtrata continuamente.
- Offrono un risparmio economico mensile rilevante sulle bollette (anche del 30-40%).
- Esistono agevolazioni fiscali specifiche per il mutuo acquistandone una.
- Sono più resistenti nel tempo.
- Rappresentano il futuro dell’edilizia, quindi sono più facili da vendere e manterranno a lungo un valore più alto.
- Sono spesso belle oltre che efficienti.
Case bioedilizia, quali caratteristiche?
Ma nel dettaglio, come sono costruite queste case? Con quali accortezze e materiali si realizza un immobile ecosostenibile? Il primo step è quello di non alterare l’habitat in cui si costruisce l’edificio: non vanno sradicati boschi o deviati fiumi, tanto per fare degli esempi estremi, ma va anche tenuto conto dell’estetica, che sia compatibile con l’ambiente circostante. Questi aspetti vanno curati sin dalla fase di progettazione, così come l’esposizione verso il sole delle stanze abitate di giorno, le dimensioni per una buona qualità della vita degli inquilini, un adeguato numero di finestre che permettano una buona ventilazione naturale, ma anche la presenza nelle vicinanze di aree verdi.
Allo stesso modo le tecniche di costruzione devono avere un basso impatto ambientale, preferendo tra le varie cose materiali di origine naturale e atossici. Spesso vengono impiegati anche materiali di riciclo (ad esempio il legno) adeguatamente lavorato allo scopo. Fondamentale è poi che l’involucro esterno abbia un buon isolamento termico, al fine di evitare dispersioni e che gli impianti siano a norma e a basso consumo. Utili in tal senso i pannelli solari o quelli fotovoltaici. Alcuni edifici con aree verdi possono essere dotati di sistemi di riciclo dell’acqua piovana per innaffiare. Una casa di bioedilizia è dunque sia progettata che costruita in modo sostenibile. Tuttavia anche vecchi edifici possono essere resi più “verdi” grazie ad una ristrutturazione ad hoc, per la quale esistono anche agevolazioni fiscali come l’ecobonus.