Case in bioedilizia moderne? Assolutamente sì! Questo tipo di strutture abitative si presta ad essere realizzato in qualunque stile architettonico anche con linee e design decisamente moderni. Non solo: la loro stessa definizione le rende innovative sotto vari punti di vista, tutti al fine del rispetto nei confronti dell’ambiente.
Case bioedilizia, cosa sono?
La bioedilizia o bioarchitettura ha lo scopo di realizzare o ristrutturare immobili a basso impatto ambientale, dalla progettazione alla finitura, chiavi in mano, fino alla sua eventuale demolizione. Ciò significa una migliore esposizione al sole, l’impiego di materiali naturali innovativi o più tradizionali come il legno, fonti di energia rinnovabile per le utenze (pannelli solari e/o fotovoltaici ad esempio, ma anche il riciclo dell’acqua piovana per l’irrigazione di giardini). In pratica la bioedilizia promuove un nuovo equilibrio tra gli edifici, le persone che li abitano e l’ambiente circostante e globale. E’ il futuro: un rinnovamento totale del modo di pensare l’edilizia e già in questo c’è una estrema modernità che prescinde dallo stile architettonico prescelto. Esempi? Si va dagli stessi edifici passivi (ovvero considerati ad impatto zero) a più semplici case in legno prefabbricate.
Esempi di case in bioedilizia moderne
Molti studi di architettura si stanno cimentando negli ultimi anni nella realizzazione di case in boedilizia dallo stile decisamente moderno, con linee semplici ed essenziali. Ecco alcuni esempi:
“Norvegian Wild Reindeer Centre Pavilion”, HjerKinn: non è una vera e propria casa ma un accogliente padiglione che funge da belvedere per i viandanti. E’ situato ai confini del ” Dovrefjell National Park, a 1.200 metri di altezza, in Norvegia. Ha la forma di un parallelepipedo ed è quindi esternamente molto lineare: sembra una scatola poggiata su un terreno lunare. L’interno invece è caratterizzato da forme curvilinee, in legno di pino, lavorato con tecnologia estremamente innovativa, che servono da seduta per poter godere del panorama scandinavo oltre l’ampia vetrata. E’ stato realizzato dallo studio norvegese Snøhetta.
“House K” , Stocksund, Djursholm, Stoccolma. Si tratta di un’abitazione privata, una villa su 2 livelli immersa nel verde dei giardini circostanti e sovrastata da un tetto piano a terrazzo. Il progetto è firmato dallo studio svedese Tham & Videgård Hansson Arkitekter. Anche in questo caso la linea prescelta è quella essenziale di un parallelepipedo, rivestito di pannelli di legno verniciati di nero, con diverse finestre per il passaggio della luce solare che in alcuni punti arrivano a coprire tutta l’altezza. Le mura isolate termicamente nascondono uno spazio interno essenziale nell’arredamento caratterizzato da pareti bianche e rifiniture in frassino bianco.
“Mjøsa Tower”, Brumunddal, Norvegia
Attualmente è il grattacielo in legno più alto al mondo con i sui 85,4 metri suddivisi in 18 piani. E’ un edificio ad uso misto, ovvero che comprende uffici, attività commerciali ed abitazioni. È stato progettato dallo studio di architettura Voll Arkitekter per AB Invest. La struttura portante è totalmente in legno, ricavato da fonti locali: nel rispetto dell’ambiente per ogni albero abbattuto ai fini della costruzione ne sono stati piantati 2 nuovi. Il calcestruzzo è presente solo nei solai degli ultimi 7 piani: il suo impiego è stato necessario per stabilizzare la costruzione evitando con il peso l’oscillazione.