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Tassi interessi mutui in rialzo? La situazione si sta facendo complicata per molte famiglie. L’acquisto di una casa comincia a essere rimandato da molte persone per timori circa l’andamento del settore che potrebbe ulteriormente peggiorare. Ma è veramente così? Effettivamente i recenti rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea (BCE) hanno avuto un impatto significativo su tutti i mutui immobiliari, sia per quelli già esistenti che per quelli nuovi. Vediamo insieme quali sono le conseguenze per i mutuatari e le possibili soluzioni per affrontare la situazione.

 

Tassi interesse mutui rialzi, andamento, soluzioni

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Tassi interesse mutui rialzi, effetto sui variabili

I mutui a tasso variabile sono quelli che seguono le oscillazioni dell’Euribor, l’indice di riferimento per il costo del denaro nell’area euro. L’Euribor è influenzato dai tassi di interesse chiave della BCE, che sono stati aumentati di 0,75% l’8 settembre 2023, portandoli all’1,25%. Si tratta del secondo aumento dell’anno, dopo quello di 0,50% avvenuto a marzo. Ciò significa che i mutui a tasso variabile subiscono un incremento della quota interessi, che si traduce in una rata mensile più alta. Secondo un report di Facile.it, la rata di un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto a inizio 2022 potrebbe salire nei prossimi mesi di quasi 35 euro rispetto ad oggi. Secondo il Codacons, invece, su un mutuo da 150 mila euro a 25 anni, ovvero in media tra quelli più richiesti, la quota potrebbe passare da 590 a 643 euro, con un aumento di 53 euro al mese e 636 euro all’anno. Si tratta di cifre veramente importanti, pesanti per il bilancio delle famiglie indebitate (che in Italia sono circa il 25% del totale), anche in considerazione degli aumenti generali dei beni di prima necessità. L’opinione di analisti del settore è che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente entro la fine dell’anno e per tale motivo occorrerebbe che le istituzioni trovassero delle soluzioni con rapidità.

Tassi interesse mutui rialzi, effetto per il tasso fisso

I mutui a tasso fisso sono quelli che hanno un tasso di interesse bloccato per tutta la durata del contratto. Questo significa che non subiscono variazioni della rata in base ai movimenti dell’Euribor. Tuttavia, i rialzi dei tassi della BCE influenzano i tassi Eurirs, che sono gli indici di riferimento per i mutui a tasso fisso. I tassi Eurirs sono in crescita da inizio anno e potrebbero salire ancora nei prossimi mesi. Ne consegue che i nuovi mutui a tasso fisso, per l’acquisto di una nuova casa, hanno condizioni meno vantaggiose che nel passato. Addirittura, si ritiene che siano destinate a raddoppiare le rate rispetto a mutui stipulati solo 24 mesi fa. Un esempio per rendere concretamente l’idea? Un mutuo di 200.000 euro a 25 anni con tasso fisso al 5% arriverebbe a costare circa 1200 euro al mese: un impegno estremamente gravoso per qualunque famiglia media, anche con due stipendi! Ne consegue un generale abbattimento delle spese delle famiglie, ma un possibile serio rallentamento anche e soprattutto nel settore delle compravendite immobiliari. Per i vecchi mutui a tasso fisso, invece, non ci sono conseguenze dirette sui rimborsi mensili.

Tassi interesse mutui rialzi, le soluzioni possibili

Di fronte ai rialzi dei tassi di interesse sui mutui, i mutuatari possono valutare alcune opzioni per ridurre il costo del finanziamento o per adeguarlo alle proprie esigenze. In che modo? Una possibilità è quella di effettuare una surroga, ovvero trasferire il mutuo da una banca all’altra, con tassi più vantaggiosi, senza spese e senza modificare l’importo e la durata residua. In pratica si può cercare una banca che offra un tasso più conveniente o più adatto alle proprie preferenze. Ad esempio, si può passare da un tasso variabile a uno fisso o viceversa, oppure scegliere un tasso misto o con cap. Non è sempre facile però: dovrebbe esserlo per legge, ma alcuni istituti bancari tendono a fare una sorta di ostruzionismo burocratico, illegalmente, per non perdere il proprio cliente. È quindi utile considerare una seconda opzione risolutiva, ovvero quella di rinegoziare il mutuo con la propria banca, modificando il tasso di interesse o le altre condizioni del contratto. In questo caso, però, ci sono delle spese da sostenere. L’istituto creditizio inoltre non è obbligato ad accettare questa richiesta. La soluzione estrema è quella di estinguere anticipatamente il prestito, pagando il capitale residuo e una commissione di estinzione. Si tratta ovviamente di un’opzione conveniente solo per chi ha grandi capitali (poche persone che altrimenti non avrebbero acceso un mutuo) e per chi ha quasi finito di pagare il prestito. In generale occorre però tenere presente se conviene: ovvero se il risparmio sui tassi di interesse è maggiore della commissione.

Tassi di interesse mutui casa in rialzo, come fare?

Alcune famiglie possono sicuramente rimandare l’acquisto di una casa con il mutuo aspettando tempi migliori per i tassi di interesse, ma non è così per tutte. Chi, ad esempio, abita in una grande città come Roma o Milano, può ritrovarsi a pagare canoni di locazione ben più alti della rata di un mutuo. Dunque, come fare? In ogni caso, prima di prendere una decisione, è bene confrontare le diverse offerte disponibili sul mercato e valutare attentamente i pro e i contro di ogni soluzione che le banche propongono. Un primo step è quello di rivolgersi ad un’agenzia immobiliare qualificata, sul territorio come Gruppo Capital: l’agente incaricato è solitamente in grado di trovare la casa adatta ai propri interessi con il budget prestabilito, ma può anche aiutare, con consulenze, a trovare il mutuo giusto in base al momento e alle previsioni del settore, grazie alle sue competenze e alle partnership con istituti di credito.